La stele venne rinvenuta durante la campagna di scavi che venne effettuata dalla Direzione degli Scavi di Antichità della Sardegna nel 1890 presso il tofet di Nora. L’indagine venne realizzata mediante delle trincee, che consentirono di indagare un’area vasta più di 1600mq e di portare alla luce 220 urne e 157 stele. Il tofet di Nora viene datato tra il sec. VI a.C. e il IV-III a.C. e oltre alle stele e alle urne, restituì lucerne fittili, reperti bronzei e figurine fittili ellenistiche. La stele, che nel 1896 fece il suo ingresso al Regio Museo Archeologico di Cagliari, è in arenaria e viene datata al V-IV sec a. C.; la decorazione a bassorilievo, rappresenta un altarino a doppia gola con prospetto a edicola nel cui centro campeggia l’immagine di Tanit; all’interno del corpo triangolare è presente un piccolo animale rivolto a destra. La raffigurazione di Tanit, presente nella stele è dunque aniconica e la divinità è raffigurata sotto forma di simbolo. Si tratta del “simbolo di Tanit” composto da un triangolo, sopra il quale, separato da una linea orizzontale, vi è un disco. Questo simbolo con la sua forma sembra schematizzare una figura umana con le braccia distese. Le raffigurazioni di animali, come quello presente all’interno del triangolo, erano piuttosto comuni e con ogni probabilità dovevano fare riferimento alle vittime sacrificali offerte alla divinità in occasione delle deposizione delle urne contenenti le ceneri dei bambini defunti. Il culto di Tanit (“distributtrice di doni”) ha un’ampia diffusione in Occidente, dove le attestazioni più antiche non sembrano risalire oltre il sec. V a.C., si tratta di una divinità cosmica, signora del cielo e della terra, dei vivi e dei morti.
Stele con raffigurazione di Tanit
Stele con Tanit, esposizione presso Museo Archeologico Nazionale di Cagliari