Anche il Museo Archeologico di Cagliari aderisce alla campagna del MIBACT #iorestoacasa. Mettetevi comodi, vi mostreremo i reperti contenuti nelle nostre vetrine.
Oggi vedremo da vicino un’arma nuragica, una punta di lancia in bronzo esposta nella nona vetrina del percorso cronologico del Museo Archeologico di Cagliari.
La punta proviene dal ripostiglio di Chilivani, una frazione del Comune di Ozieri, scoperto nel mese di marzo del 1921 da un certo Paolo Cottino, proprietario di un terreno nei pressi della stazione ferroviaria, mentre stava eseguendo lavori di ammodernamento del suo podere. Così la scoperta è raccontata da Antonio Taramelli, illustre archeologo e Soprintendente alle Antichità della Sardegna per trent’anni nei primi decenni del Novecento.
Taramelli riporta inoltre che lo scopritore rinvenne a poca profondità un grosso recipiente di terracotta, andato in frantumi, dentro il quale erano disposti con ordine un’ottantina di oggetti in bronzo in gran parte integri, tra cui asce, accette a margini rialzati, spade, scalpelli e punte di lancia. L’intero ritrovamento fu acquistato e acquisito dal Regio Museo di Cagliari.
La punta ha forma affusolata, con lama foliata e robusta, costolatura centrale e cannone per l’innesto a sezione ottagonale esternamente e circolare internamente con fori passanti per il fissaggio del manico. Lo stato di conservazione è ottimo eccetto per la presenza di una crepa nel cannone.
La tecnica di produzione di armi e strumenti adottata dai metallurghi nuragici prevedeva la colatura del bronzo all’interno di una matrice in pietra a doppia valva.
Il reperto faceva quindi parte di un ripostiglio, come se ne conoscono altri risalenti al periodo nuragico. Quello di Chilivani è databile all’età del Bronzo Finale sulla base della compresenza di oggetti più antichi, le doppie asce, e più recenti, le asce a tagli ortogonali.
La punta di lancia è diventata anche una copia in resina del percorso tattile del Museo, realizzato nell’ambito del progetto di accessibilità “Museo Liquido”.