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#iorestoacasa dal Museo Archeologico di Cagliari puntata 23

Ben ritrovati all’appuntamento con il viaggio virtuale tra le sale dell’esposizione del Museo Archeologico di Cagliari nell’ambito della campagna del MIBACT #iorestoacasa.
Questa settimana potrete osservare da vicino gli oggetti all’interno della dodicesima vetrina risalenti tutti alla civiltà nuragica e databili genericamente all’età del Ferro tra 930 e 730 avanti Cristo.
La vetrina è dedicata per metà ai bronzetti rinvenuti nella località di Monte Arcosu, in territorio di Uta a pochi chilometri da Cagliari, tra i quali spicca per le sue dimensioni il magnifico capotribù, di cui parleremo nel prossimo appuntamento. Questo grandissimo bronzetto fu trovato assieme ad altri oggetti in bronzo: un fromboliere, due lottatori raffigurati durante il combattimento, un arciere, un guerriero con scudo e spada, due oranti ed una spada votiva con cervo infilzato.
Nell’altra metà della vetrina sono esposte le navicelle in bronzo, ex voto raffiguranti piccole imbarcazioni con la prua in forma di animale con le corna (cervo, bue o ariete) e spesso animali come colombe o cani sulle murate traforate. Particolari navicelle provengono da Baunei, con strana figura umanoide nel piattello, e da Bultei, con testa di cervo e cani e volatili sulle fiancate.
Un anello, posto solitamente in cima all’albero maestro, è un elemento costante nelle navicelle, funzionale a tenerle sospese; infatti si pensa che venissero utilizzate come lucerne per illuminare l’interno dei santuari.
La maggior parte delle navicelle sono state ritrovate in prossimità di luoghi di culto nuragici, ad esempio nei templi a pozzo, dove erano offerte come ex voto al pari dei bronzetti e delle spade votive.
Questi oggetti in bronzo rendono evidente la propensione dei nuragici verso il mare e la navigazione che per lungo tempo è stata non solo poco conosciuta, ma anche negata.
Pur in assenza di ritrovamenti di relitti di quest’epoca, gli archeologi sono ormai da decenni concordi nell’affermare che i nuragici avessero conoscenze avanzate di navigazione che gli permettevano di spostarsi dalla Sardegna ed entrare in contatto con le altre civiltà affacciate sul Mediterraneo.

 

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