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#racconti dal Museo Archeologico di Cagliari. Puntata 41

Bentornati alla nuova tappa del tour virtuale tra le sale espositive del Museo Archeologico di Cagliari.

Oggi vedremo l’ultima vetrina del percorso cronologico dedicata all’età altomedievale, compresa tra il 5° e 8 secolo d.C.
La Sardegna fu in questo periodo interessata da un’invasione (455 d.C.) e breve dominazione da parte del popolo dei Vandali, per poi entrare stabilmente a far parte dell’Impero Bizantino a partire dal 534 d.C.
Verso la fine dell’epoca bizantina, a partire dall’inizio 8° secolo d.C., l’isola fu soggetta ad incursioni e tentativi di conquista da parte degli Arabi, che tuttavia, a differenza di quanto accadde nel nord Africa, non riuscirono mai ad insediarsi sul suolo sardo.

La vetrina, la ventisettesima del percorso presenta reperti relativi alla tarda antichità e all’alto medioevo sardi.
Le ceramiche e le lucerne in sigillata prodotta con la tecnica a stampo nelle grandi officine dell’Africa Romana, presentano simboli cristiani (colomba, Chrismon, croci) che testimoniano la crescente diffusione della nuova religione.
La simbologia cristiana è presente sia in oggetti di uso quotidiano che in arredi destinati alla liturgia, come l’incensiere e le brocche in bronzo, la statuetta in bronzo raffigurante San Paolo e la coppa in vetro con Cristo trionfante, proveniente da una sepoltura di Ittiri (SS).

Al di fuori dell’ambito religioso la vetrina presenta numerose fibbie di cintura, parte dell’equipaggiamento dei militari bizantini, che dal 6° secolo furono di stanza in Sardegna. Ci sono poi pesi per bilance manuali, una matrice per gioielli, oltre a gioielli in oro, argento, bronzo ed elettro, una lega di oro e argento. Le fogge sono varie: dai sontuosi orecchini a pelta da Dolianova, agli orecchini a globo mammellato e a calice floreale, dagli anelli con castone a quelli con pietra incisa, dalle collane con vaghi in pasta vitrea a quelli con pendenti aurei, dai bracciali alle fibule a disco.

 

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