Prosegue il nostro tour virtuale tra le vetrine del Museo Archeologico di Cagliari in cui facciamo tappa tra i reperti ritrovati nella necropoli di Tuvixeddu a Cagliari (Karaly).
Alla Karaly di età punica era collegata una vasta area sepolcrale posizionata sul colle di Tuvixeddu, posta alle spalle dell’abitato. Si tratta di una delle più vaste necropoli puniche finora ritrovate, anche se le vicende che l’hanno vista protagonista nel corso dei secoli hanno portato alla perdita di moltissime testimonianze.
Oltre ai profanatori di tombe che nel tempo hanno depredato e distrutto le sepolture alla ricerca dei ricchi corredi, vaste aree sono state distrutte durante il ‘900 dall’attività della cava di sabbia e della cementeria.
La tipologia tombale più diffusa è quella a camera ipogeica con pozzetto di accesso dotato di riseghe e pedarole per permettere la discesa ai fossori che si occupavano dei riti della sepoltura. Il defunto veniva deposto nella camera all’interno di una bara lignea, di cui restano i chiodi e le coppiglie in metallo.
Camera e pozzetto d’accesso erano spesso decorati da bassorilievi raffiguranti motivi astrali e vegetali e decorazioni pittoriche.
Tra le tombe più spettacolari spicca la cosiddetta “tomba dell’ureo”. Si tratta di una tomba ipogeica con accesso a pozzo, dotata di due camere, la più piccola delle quali si è conservata intatta fino al momento dello scavo. Le pareti laterali sono decorate da una teoria di palmette greche e fiori di loto di tipo orientale, mentre la parete di fronte all’entrata presenta l’immagine di un serpente ureo, con corona hatorica e quattro ali, affiancato da motivi vegetali e da due protomi di gorgone, elementi apotropaici funzionali a tenere lontani spiriti maligni e malintenzionati.
I defunti erano spesso accompagnati da ricchi corredi come quelli esposti nelle vetrine del Museo; composti da ceramiche di produzione locale o di importazione, amuleti in pietra dura, scarabei, gioielli in oro (orecchini, anelli, ciondoli) e altri oggetti preziosi, come rasoi riccamente decorati, specchi in bronzo, statuine di divinità, etc.