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#racconti dal Museo Archeologico di Cagliari. Puntata 64

Bentornati al nuovo appuntamento con il tour virtuale nell’esposizione del Museo Archeologico di Cagliari!

Oggi vi mostriamo da vicino alcune delle statuine ritrovate a Terreseo Narcao nel santuario di Strumpu Bagoi dedicato alla dea Demetra.
Demetra è la dea greca delle messi e della fertilità della terra, il cui culto fu assimilato dai Cartaginesi, che coerentemente alle loro politiche di conquista e sfruttamento territoriale, lo introdussero in tutti i territori che rientravano sotto la loro egemonia: le Baleari, la parte occidentale della Sicilia e naturalmente la Sardegna, colonia votata appunto allo sfruttamento agricolo, dove ebbe grande diffusione.

Il tempio di Strumpu Bagoi è realizzato con la tecnica edilizia tipica di periodo punico, ossia con muri con zoccolo di pietre cementate con malta di fango.
L’epoca di fondazione è la fine del 4° secolo a.C., ma il santuario continua ad essere frequentato anche in epoca romana, ne è testimonianza il deposito di fondazione, rinvenuto sotto uno degli altari e risalente ad epoca augustea. La frequentazione prosegue fino al 3° secolo d.C.

L’edificio templare era tripartito con penetrale ad accesso esterno e più sacelli di cui il principale era orientato a nord. Erano presenti diversi altari per sacrifici sia all’interno che all’esterno del sacello, con resti di ceneri e ossa e denti di suini. Proprio il porcellino compare spesso, insieme con il melograno, anche nelle statuette in terracotta che raffiguravano la divinità ritrovate all’interno della “favissa”, cioè il deposito sacro, ricavata all’interno dell’altare del penetrale.

La maggior parte degli ex voto era costituito da kernophoroi (piccoli busti bruciaprofumi) e statuette raffiguranti la dea Demetra, con porcellino e fiaccola tra le mani oppure a schema cruciforme. C’erano inoltre lucerne, che come le kernophoroi erano legate al rituale notturno che si svolgeva nel santuario.
Nei pressi del tempio si trovava una sorgente e l’area risulta essere stata frequentata già in età nuragica.

 

Immagini progetto Corpora delle Antichità della Sardegna – ph. Luigi Olivari 2009

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