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Sant’Antioco

L’isola di Sant’Antioco, legata alla terraferma da un istmo artificiale, fu frequentata fin dal Neolitico recente. Sono presenti tracce di cultura Ozieri, tra le quali alcune domus de janas, e fu abitata in maniera stabile e capillare fin dall’età del bronzo, come testimoniano i circa trenta nuraghi sparsi per il territorio, spesso in posizione dominante sul litorale, accompagnati da villaggi e tombe dei giganti.
Uno dei siti più interessanti è il complesso nuragico di Grutti Acqua, che comprende un nuraghe sull’altura, un villaggio e un tempio a pozzo.
Intorno all’8° secolo a.C., epoca in cui iniziarono le colonizzazioni dei mercanti fenici nel Mediterraneo centrale e occidentale, venne fondata la città di Sulky (l’odierna Sant’Antioco) nella parte occidentale dell’isola. Di rilevanza archeologica risulta essere la tomba dei giganti di Su Niu ‘e Su Crobu, risalente all’età del Bronzo medio e costruita con blocchi di trachite.
Allo stato attuale si tratta del più antico insediamento urbano di Sardegna.
Durante l’età fenicia e poi punica fu un centro particolarmente florido grazie soprattutto alla sua posizione strategica per le vie di commercio tra oriente e occidente.
La città di epoca punica comprendeva templi ed edifici pubblici, un tofet e naturalmente una necropoli con tombe a camera ipogeica e ingresso a dromos.
Il centro non perse importanza in seguito alla conquista romana, al contrario, lo sfruttamento delle risorse minerarie del Sulcis e i commerci marittimi la resero una delle città più floride della Sardegna.
Raggiunse quasi certamente il rango di Municipium sotto l’imperatore Claudio e a questo periodo risalirebbe la galleria dei ritratti conservati al Museo Archeologico di Cagliari.
La raccolta è composta dai ritratti degli imperatori Tiberio e Claudio e dalla statua a figura intera del generale Druso Minore figlio di Tiberio, che erano probabilmente parte dell’apparato decorativo del foro dedicato alla celebrazione della gens Giulio-Claudia.
In seguito alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., la Sardegna e con essa la città di Sulci passarono sotto il dominio Vandalo.
Al 5° secolo risalgono anche le Catacombe cristiane sotto la Basilica di Sant’Antioco, unico esempio di tali tipi tombali in Sardegna, realizzate riutilizzando e collegando tra loro numerose sepolture a camera ipogeica di epoca punica.

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